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Direttiva RED III: cosa cambia per le imprese con il nuovo decreto sulle energie rinnovabili in Italia

L’Italia si prepara a recepire la direttiva RED III – Direttiva (UE) 2023/2413 (Renewable Energy Directive) – che aggiorna gli obiettivi europei sulle fonti rinnovabili e introduce procedure più rapide per accelerarne la diffusione. Il Governo ha approvato in via preliminare uno schema di decreto di recepimento che alza il traguardo nazionale di rinnovabili e fissa nuovi target per industria, edilizia e trasporti. Si tratta di un passo atteso: la direttiva RED III è entrata in vigore a novembre 2023 e prevede per gli Stati membri il recepimento entro metà 2025. L’obiettivo europeo è portare la quota complessiva di energia rinnovabile al 42,5% entro il 2030, con l’impegno a raggiungere volontariamente il 45%.

Cosa prevede lo schema di decreto italiano

Secondo le prime anticipazioni e analisi tecniche pubblicate da enti di settore e osservatori del MASE, il testo in preparazione prevede:

  • Un obiettivo nazionale di rinnovabili nel consumo finale lordo pari a circa 39-40% entro il 2030, superiore al precedente 30% fissato nel PNIEC 2020;
  • Target indicativi per i principali settori:
  1. Edilizia – coprire con fonti rinnovabili almeno il 40% dei consumi entro il 2030;
  2. Industria – incremento medio annuo dell’utilizzo di FER di circa +1,5/+1,6 punti percentuali tra il 2026 e il 2030;
  3. Trasporti – quota di energia rinnovabile intorno al 29% o, in alternativa, riduzione dell’intensità di emissioni del 14-15% entro il 2030.

Queste percentuali potranno variare nella versione definitiva del decreto, ma delineano già la traiettoria della transizione energetica italiana.

Autorizzazioni più rapide: le “zone di accelerazione”

La RED III introduce il concetto di “renewables acceleration areas”, ovvero zone in cui i tempi per l’autorizzazione di nuovi impianti rinnovabili vengono notevolmente ridotti.
Nelle aree idonee individuate dagli Stati membri, le autorizzazioni dovranno essere rilasciate entro:

  • 12 mesi per progetti onshore;
  • 24 mesi per impianti offshore, salvo proroghe motivate.

L’obiettivo è semplificare l’iter burocratico e facilitare l’installazione di nuova capacità dove la rete e le condizioni ambientali lo permettono.

Perché RED III riguarda anche le imprese non energetiche

La nuova direttiva non riguarda solo chi produce energia, ma tutte le aziende che la consumano. Aumentare la quota di energia rinnovabile nel sistema comporta effetti diretti su:

  • Prezzi e approvvigionamento: più FER significa maggiore volatilità a breve termine, ma minore dipendenza dai combustibili fossili nel medio periodo;
  • Investimenti industriali: i target per l’industria spingono verso elettrificazione dei processi, recuperi termici, pompe di calore e contratti di acquisto di energia rinnovabile (PPA);
  • Settore edilizio e logistica: la soglia del 40% di energia da FER incentiva impianti fotovoltaici, comunità energetiche, ricariche elettriche e pompe di calore ad alta efficienza, anche in combinazione con caldaie di nuova generazione.

Un percorso parallelo: RED III e EED

La RED III e la EED (Directive 2023/1791) si integrano: la prima punta a produrre più energia da fonti rinnovabili, la seconda a ridurre i consumi e a imporre audit energetici e sistemi ISO 50001. Insieme, rappresentano il nuovo quadro europeo per la gestione efficiente dell’energia.

Per le imprese, questo significa più opportunità ma anche più responsabilità: chi anticipa i requisiti europei potrà beneficiare di incentivi e maggiore competitività; chi aspetta l’obbligo rischia di trovarsi in ritardo su compliance e investimenti.

Cosa fare adesso: una roadmap in 5 mosse

  1. Verifica il mix energetico aziendale
    Analizza i consumi per vettore (elettricità, gas, calore, carburanti) e valuta quanta parte potrà essere coperta da FER entro il 2030.
  2. Valuta soluzioni “on-site” e “off-site”
    • On-site: fotovoltaico su coperture e pensiline, pompe di calore, sistemi di accumulo;
    • Off-site: contratti PPA o adesione a comunità energetiche.
  3. Allinea la strategia con la futura EED
    Se i consumi superano le soglie previste (10 TJ / 85 TJ), pianifica audit 2026 e ISO 50001 entro 2027 per integrare efficienza e rinnovabili in un’unica strategia.
  4. Ottimizza la domanda
    Monitora i consumi in tempo reale, riduci sprechi e carichi inutili. Ogni kWh risparmiato è potenza in meno da coprire con FER.
  5. Costruisci un piano investimenti modulare
    Alterna interventi rapidi a basso payback e progetti strutturali di lungo periodo, con milestone coerenti con gli obiettivi europei.

Come ti supporta Energika

Energika accompagna le imprese in tutte le fasi della transizione:

  • Audit energetici secondo UNI CEI EN 16247;
  • Analisi di fattibilità per impianti FER e sistemi ISO 50001;
  • Piani d’azione integrati RED III + EED con KPI economici ed energetici;
  • Gestione autorizzativa e tecnica per impianti in aree idonee o “zone di accelerazione”;
  • Gestione della strategia di acquisto delle forniture con monitoraggio del mercato dei prezzi e scelta della soluzione contrattuale che meglio ottimizza la spesa energetica.

Lavoriamo con un approccio indipendente e basato sui dati, trasformando le direttive europee in vantaggio competitivo per le imprese italiane. Contattaci per scoprire come applicare la direttiva RED III nella strategia energetica della tua azienda.

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