L’energy management nel settore chimico rappresenta oggi una leva strategica per le imprese che operano in contesti produttivi complessi, caratterizzati da consumi energetici elevati, processi continui e una forte esposizione alla volatilità dei mercati. La gestione dell’energia non può più essere affrontata come una funzione accessoria, ma richiede un approccio strutturato, capace di integrare scelte impiantistiche, strategie di acquisto e strumenti di monitoraggio all’interno di una visione industriale di medio e lungo periodo.
In questo quadro, l’energy management assume un ruolo centrale perché incide direttamente sulla capacità dell’impresa di governare i costi, sostenere la competitività e garantire continuità operativa, trasformando l’energia da fattore di rischio a elemento di controllo e pianificazione.
Consumi energetici, complessità impiantistica e volatilità dei mercati
Produzioni continue, utilizzo intensivo di vapore, fabbisogni termici elevati e necessità di raffreddamento di processo rendono le aziende chimiche particolarmente sensibili all’efficienza degli impianti e alla stabilità delle forniture, perché anche variazioni minime nelle prestazioni energetiche possono generare effetti rilevanti sulla continuità produttiva, sui costi operativi e sulla qualità del prodotto finale. In questi contesti l’energia non rappresenta una semplice voce di spesa, ma una vera infrastruttura industriale, strettamente interconnessa con il funzionamento delle linee, la sicurezza degli impianti e l’affidabilità delle utilities di stabilimento.
A questa complessità tecnica si aggiunge la volatilità dei mercati energetici, che espone le imprese a oscillazioni di prezzo difficilmente assorbibili senza una strategia di gestione strutturata e consapevole, fondata su una lettura costante degli scenari di mercato e su decisioni supportate da dati affidabili. In assenza di questo presidio, il rischio è quello di subire le dinamiche esterne, compromettendo la capacità di pianificare investimenti, valutare correttamente il ritorno economico degli interventi e mantenere un equilibrio sostenibile tra costi energetici e performance industriali.
La gestione dell’energia assume quindi un ruolo strategico, perché incide direttamente sulla solidità dell’impresa nel medio e lungo periodo, sulla competitività in mercati sempre più esigenti e sulla possibilità di garantire continuità operativa e resilienza in un contesto caratterizzato da incertezza e trasformazione continua.
Dalla gestione dei contratti alla costruzione di una strategia energetica
Il percorso di gestione dell’energia prende avvio da un’attività spesso percepita come amministrativa, ma che in realtà costituisce il primo livello di governo del sistema energetico aziendale: l’analisi dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas. In un contesto industriale energivoro, la scelta di contratti a prezzo variabile, affiancata dalla possibilità di fissare in corso d’anno periodi o quote di consumo, consente di mantenere flessibilità operativa e di cogliere le opportunità offerte dal mercato, evitando al tempo stesso esposizioni eccessive a fasi di prezzo sfavorevoli.
Monitoraggio dei prezzi e controllo sistematico delle forniture
La definizione della strategia contrattuale viene supportata da un monitoraggio continuo dei principali indici future dell’energia elettrica e del gas, che permette di individuare finestre di mercato utili per il fixing dei prezzi. A questo si affianca un controllo mensile delle bollette, fondamentale per verificare la corretta applicazione dei corrispettivi e per gestire tempestivamente eventuali richieste di rettifica ai fornitori. Si tratta di un lavoro costante, poco visibile, ma decisivo per evitare sovraccosti che, se trascurati, possono accumularsi nel tempo e incidere in modo rilevante sulla spesa energetica complessiva.
Cogenerazione industriale come leva di efficienza dei processi
Un passaggio centrale nel percorso di efficientamento è rappresentato dall’entrata in esercizio di un impianto di cogenerazione a gas metano, progettato per coprire una quota significativa del fabbisogno elettrico dello stabilimento e per fornire energia termica e frigorifera ai processi produttivi. L’impianto non viene concepito come una soluzione isolata, ma come un elemento integrato nel sistema energetico aziendale, capace di dialogare con le esigenze produttive e di adattarsi nel tempo all’evoluzione dei carichi.
Integrazione tra produzione elettrica, termica e frigorifera
Grazie all’accoppiamento con un assorbitore e a successive ottimizzazioni su componenti specifici, la cogenerazione consente di sfruttare in modo più efficiente l’energia primaria disponibile, migliorando l’equilibrio complessivo del sistema. Interventi mirati sul fattore di potenza e su elementi come il drycooler portano a un incremento del rendimento totale dell’impianto dal 77% all’84%, dimostrando come la gestione attiva delle prestazioni possa generare benefici concreti nel tempo.
Diagnosi energetica come base tecnica delle decisioni
Prima ancora dell’introduzione di obblighi normativi, l’azienda sceglie di dotarsi di una diagnosi energetica su base volontaria, considerandola uno strumento tecnico essenziale per comprendere il proprio profilo di consumo e orientare le decisioni future. La diagnosi consente di analizzare in modo sistematico i flussi energetici, individuare inefficienze e mettere in relazione i consumi con i processi produttivi, offrendo una visione complessiva del sistema energetico aziendale.
Dalla fotografia dei consumi alla pianificazione degli interventi
La ripetizione della diagnosi energetica negli anni successivi consente di superare la logica della fotografia statica dei consumi e di costruire, invece, una lettura dinamica dell’evoluzione energetica dell’azienda, mettendo in relazione i dati rilevati con le modifiche impiantistiche, l’andamento della produzione e le variazioni dei carichi. Il confronto sistematico tra diagnosi successive permette di valutare in modo oggettivo l’efficacia degli interventi realizzati, di verificare se i risultati attesi sono stati effettivamente raggiunti e di individuare nuove aree di miglioramento che emergono nel tempo.
In questo modo, la pianificazione degli interventi di efficientamento si fonda su informazioni aggiornate, coerenti con la realtà operativa dello stabilimento e supportate da dati misurabili, riducendo il ricorso a stime teoriche o a ipotesi non più allineate al contesto produttivo. La diagnosi energetica diventa così uno strumento di governo continuo, capace di accompagnare le decisioni strategiche dell’impresa e di orientare gli investimenti verso le soluzioni con il miglior equilibrio tra benefici tecnici, economici e organizzativi.
Energy management nel settore chimico e ruolo dell’Energy Manager
A partire dal 2024, la gestione dell’energia viene ulteriormente strutturata attraverso un incarico continuativo di Energy Manager, secondo quanto previsto dalla Legge 10/91. Questa figura assume un ruolo di coordinamento trasversale, con l’obiettivo di mettere a sistema la gestione delle forniture, il funzionamento degli impianti, l’accesso alle agevolazioni e la pianificazione degli investimenti, garantendo coerenza tra le diverse azioni intraprese.
L’energia viene così governata attraverso un processo continuo, fondato su analisi costanti, confronto con la direzione tecnica e supporto alle decisioni strategiche. L’Energy Manager diventa un punto di raccordo tra competenze tecniche e obiettivi aziendali, contribuendo a trasformare i dati di consumo in scelte operative e a mantenere una visione di insieme sull’evoluzione del sistema energetico.
Interventi di efficienza energetica realizzati nel 2024
Nel corso del 2024, il percorso di energy management si traduce in una serie di interventi concreti che interessano diversi ambiti dello stabilimento. Entra in funzione un impianto fotovoltaico industriale da 550 kWp, in grado di coprire circa l’11% del fabbisogno elettrico complessivo, mentre l’intero sistema di illuminazione viene sostituito con tecnologia LED, riducendo in modo significativo l’incidenza di questo servizio sui consumi totali.
Parallelamente, viene condotta un’analisi approfondita dell’impianto di distribuzione del vapore, che porta alla sostituzione di componenti non performanti e alla riduzione delle perdite di vapore vivo per circa 14,6 kg/h. Questi interventi, apparentemente puntuali, contribuiscono in modo sostanziale al miglioramento dell’efficienza complessiva e alla riduzione dei costi operativi.
Autoconsumo, agevolazioni e gestione economica dell’energia
Accanto agli interventi impiantistici, la gestione economica dell’energia assume un ruolo centrale nella strategia complessiva. L’azienda ottiene la qualifica di impresa elettrivora e gasivora, accedendo a una riduzione significativa della spesa energetica, mentre prosegue l’attività di compensazione delle emissioni attraverso l’acquisto di Garanzie di Origine.
Nel 2025 entra in esercizio un secondo impianto fotovoltaico da 404 kWp, installato su un magazzino di proprietà e collegato direttamente allo stabilimento in media tensione, una scelta tecnica che consente di massimizzare l’autoconsumo e rafforzare la resilienza energetica dell’intero sito produttivo, riducendo la dipendenza dalla rete.
Il piano energetico triennale e gli sviluppi futuri
La strategia di gestione dell’energia prosegue con un piano strutturato per il triennio successivo, che prevede interventi di revamping dei sistemi di pompaggio dell’acqua di raffreddamento, l’installazione di nuovi generatori di vapore ad alta efficienza, l’introduzione di chiller industriali di ultima generazione e la sperimentazione di soluzioni innovative come la produzione di ossidrogeno in formula ESCo, subordinata alla verifica dei risultati ottenuti in fase pilota.
Digitalizzazione e monitoraggio come fattori abilitanti
Parallelamente agli interventi impiantistici, prende forma un progetto di integrazione dei dati energetici che mira a superare la frammentazione degli strumenti di misura presenti nello stabilimento e la gestione disomogenea delle informazioni, spesso raccolte attraverso piattaforme differenti o tramite letture manuali. L’obiettivo è costruire un sistema unico di monitoraggio capace di aggregare in modo coerente i dati relativi ai consumi di energia elettrica, gas e acqua, nonché alle prestazioni degli impianti di produzione e delle principali utilities, restituendo una visione chiara e condivisa del comportamento energetico dell’azienda.
La disponibilità di dashboard dedicate ai singoli reparti e agli impianti consente di trasformare il dato grezzo in uno strumento operativo, utile per individuare scostamenti, anomalie e opportunità di ottimizzazione, supportando il controllo delle prestazioni energetiche e le decisioni quotidiane della direzione tecnica e del team di manutenzione. In questo modo, la digitalizzazione non rappresenta un semplice supporto tecnologico, ma diventa un fattore abilitante della gestione energetica, rafforzando la capacità dell’impresa di governare i consumi, migliorare l’efficienza nel tempo e rendere misurabili gli effetti delle scelte strategiche.
Efficienza energetica e sostenibilità come cultura industriale
In un contesto industriale complesso, la gestione dell’energia produce risultati duraturi solo quando si fonda su una collaborazione reale tra Energy Manager, direzione tecnica e team di manutenzione, sostenuta da una visione condivisa degli obiettivi. La sostenibilità non assume la forma di un’etichetta o di un obbligo, ma diventa un percorso concreto, costruito su dati verificabili, competenze tecniche e scelte coerenti con la strategia industriale.
Ridurre i consumi, migliorare i rendimenti e governare i costi significa rafforzare la solidità dell’impresa e contribuire a una transizione energetica capace di creare valore economico, ambientale e sociale nel lungo periodo.
FAQ sulla gestione dell’energia nel settore chimico
Perché la gestione dell’energia è particolarmente critica nelle aziende chimiche?
Nelle aziende chimiche l’energia è parte integrante del processo produttivo e non una semplice utility di supporto. Produzioni continue, utilizzo intensivo di vapore, fabbisogni termici elevati e necessità di raffreddamento rendono i consumi strettamente connessi alla qualità del prodotto, alla sicurezza degli impianti e alla continuità operativa. Una gestione non strutturata espone l’impresa a rischi economici e operativi, mentre un approccio sistematico consente di governare i costi, migliorare l’efficienza e sostenere la competitività nel tempo.
Qual è il valore della diagnosi energetica oltre l’obbligo normativo?
La diagnosi energetica diventa realmente utile quando viene utilizzata come strumento decisionale e non come mero adempimento. Ripetuta nel tempo, consente di leggere l’evoluzione dei consumi, valutare l’efficacia degli interventi realizzati e individuare nuove opportunità di efficientamento coerenti con i cambiamenti impiantistici e produttivi. In questo modo, supporta una pianificazione degli investimenti basata su dati aggiornati e su una conoscenza approfondita del sistema energetico aziendale.
In che modo l’Energy Manager supporta concretamente l’impresa?
L’Energy Manager opera come figura di coordinamento trasversale, capace di mettere a sistema la gestione delle forniture, il funzionamento degli impianti, l’accesso alle agevolazioni e la pianificazione degli interventi di efficientamento. Il suo contributo consiste nel trasformare i dati di consumo in informazioni utili alle decisioni strategiche, garantendo continuità nella gestione dell’energia e coerenza tra obiettivi industriali ed energetici.
Perché digitalizzazione e monitoraggio sono elementi chiave dell’efficienza energetica?
La digitalizzazione consente di superare una gestione frammentata dei dati energetici e di costruire una visione unitaria delle prestazioni di impianti e reparti. Attraverso piattaforme di monitoraggio e dashboard dedicate, il dato diventa uno strumento operativo che supporta il controllo quotidiano, l’individuazione delle anomalie e la valutazione degli effetti degli interventi realizzati. In questo modo, il monitoraggio continuo rafforza la capacità dell’impresa di governare l’energia in modo consapevole e strutturato.