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L’Italia fra i virtuosi europei

L’Italia fra i virtuosi europei

L’European Environmental Bureau (EEB), la più grande rete europea di ONG ambientaliste, ha sollevato una denuncia che evidenzia una disparità nelle misure adottate dagli Stati membri dell’UE per affrontare la crisi energetica.

Secondo l’EEB, la maggior parte delle azioni prese finora sono volontarie e si concentrano esclusivamente sugli edifici pubblici, mentre molti governi si sono astenuti dall’imporre misure obbligatorie per le imprese e l’industria, lasciando così gli oneri della crisi energetica sui cittadini più vulnerabili.

La situazione coinvolge 10 Paesi su 27 dell’UE che non hanno adottato misure obbligatorie per ridurre il consumo di energia.
Tuttavia, vale la pena sottolineare che l’Italia, insieme a Germania, Francia, Spagna e Portogallo, si colloca tra gli Stati più virtuosi in questo ambito, essendo stati i soli ad introdurre misure obbligatorie di risparmio in tutti i settori, sia pubblici che privati.

La Francia e la Spagna, pur essendo meno dipendenti dal gas rispetto ad altri Paesi europei, hanno adottato misure di risparmio energetico sia per il settore pubblico che privato, coinvolgendo sia le grandi industrie che le piccole imprese. Al contrario, alcuni paesi come il Lussemburgo, l’Austria, Malta, i paesi nordici e dell’Europa orientale sono stati più morbidi nel prendere provvedimenti in merito.

In particolare, Bulgaria, Romania e Lettonia non hanno ancora introdotto politiche nazionali per ridurre il consumo di gas ed elettricità.
È invece degno di nota il Portogallo, l’unico paese che fornisce un resoconto trasparente sull’attuazione e sui progressi del risparmio energetico tramite un comitato di monitoraggio.

È importante che tutti gli Stati membri dell’UE si impegnino attivamente nella riduzione del consumo di energia, garantendo che le misure adottate siano efficaci e che coinvolgano sia il settore pubblico che il settore privato.

Tornando al nostro Paese, negli ultimi giorni, sono stati anche presentati i dati del Rapporto sulle energie rinnovabili 2023 (RER), realizzato dall’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano (PoliMi). Questi dati ci offrono un’analisi approfondita sul mercato delle energie rinnovabili in Italia e le prospettive future.

Il rapporto prende in considerazione gli obiettivi di installazione al 2030 stabiliti dalla normativa comunitaria e nazionale. Da questi dati, è evidente che il tempo a disposizione per raggiungere tali traguardi si sta esaurendo rapidamente.

Secondo Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy & Strategy, è necessaria un’accelerazione significativa per evitare di trovarci con una copertura del fabbisogno elettrico da fonti rinnovabili pari solo al 34%, ben al di sotto del 65% richiesto dal Fit-for-55 e degli ancora più ambiziosi obiettivi di RepowerEu, che mirano all’84% della generazione elettrica nazionale.

Lo scenario è chiaro: questi numeri mettono in evidenza l’importanza di adottare misure concrete e immediate per promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia e garantire un futuro energetico più pulito, sicuro e sostenibile.

 

 

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