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Energie rinnovabili in Italia: un miraggio o una realtà concreta?

Cala in Italia l’energia prodotta da fonti rinnovabili, ma il futuro si preannuncia comunque roseo.

Terna – l’azienda che gestisce la rete di trasmissione elettrica italiana – ha presentato qualche giorno fa un rapporto allarmante per ciò che riguarda la produzione di energia in Italia nel 2022: è diminuita di molto la quota prodotta da fonti rinnovabili e più della metà dell’energia prodotta proviene da carbone o fonti non rinnovabili. Per trovare dati peggiori di questi, bisogna tornare a nove anni fa.

Nello specifico, la produzione di energia da rinnovabili nel 2022 si attesta appena a 98,4 TWh, registrando un calo del 13% rispetto al 2021.

La causa principale di questo calo è da ricercarsi nel lungo periodo di siccità degli scorsi mesi che, fra i suoi effetti, ha avuto anche quello di incidere sulla produzione idroelettrica, scesa del 37,7%.
Ma non è solo l’energia idroelettrica ad essere calata, perché a diminuire sono state anche quella prodotta dall’eolico (-1,8%) e quella geotermica (-1,6%). In controtendenza, invece, il fotovoltaico, che fa registrare un incoraggiante +11,8%, e la produzione termoelettrica (+6,1%).

Alla luce di questi dati, sarebbe auspicabile riprendere la discussione sul decreto FER2 – il provvedimento che dovrebbe finanziare le tecnologie rinnovabili innovative – in attesa ormai da anni di un’approvazione da parte del Parlamento.

In questo quadro negativo però l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) nel suo rapporto per il 2023 sul mercato dell’elettricità, ci porta una buona notizia. Secondo le previsioni, nel 2025 le fonti rinnovabili supereranno il carbone come prima fonte di energia al mondo e, insieme al nucleare, copriranno quasi tutta la crescita della domanda globale di elettricità nei prossimi tre anni. La Iea prevede che la domanda elettrica crescerà in media del 3% all’anno nei prossimi 3 anni, contro una media del 2,4% negli anni prima della pandemia.

A coprire questa domanda sarà, secondo le stime, un aumento della produzione dal nucleare, guidata dall’Asia. Nuovi reattori in Cina e in India, insieme col riavvio dei reattori in Francia e Giappone, vedranno la generazione di energia crescere di 302 TWh al 2025, da 2.684 TWh nel 2022 a 2.986 tre anni dopo. Più del 70% di questa crescita nei prossimi tre anni verrà da Cina, India e Sudest asiatico. Nel 2025 1/3 della domanda globale di corrente verrà dalla Cina, dall’Asia più della metà. Ma anche i paesi più sviluppati aumenteranno la domanda di corrente, per sostituire i combustibili fossili in settori come trasporti, riscaldamento e industria.

“La crescente domanda di elettricità nel mondo punta ad accelerare, aggiungendo più del doppio dell’attuale consumo del Giappone nei prossimi tre anni. – ha detto il direttore esecutivo della Iea, Fatih Birol – La buona notizia è che le rinnovabili e il nucleare stanno crescendo abbastanza rapidamente per soddisfare quasi tutta questa fame ulteriore”.

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